Trapassa le carni

Incedono passi ripetuti sul suolo invisibile. Lasciano appena percepire figure corrotte dallo stesso perverso desiderio di andare senza spostarsi. E tu sei un frammento di terra. Un segno che riluce inerme sotto una coltre di fumo. Non si perdono nel rumore i tuoi occhi. Attraversano il vuoto cercando un’oscurità rivelatrice di affascinata bellezza. Sei la consacrazione morente e desolata di ogni volontà. Si nasconde sulla tua pelle un dolce torpore di movimento. Come una sfuggente e sibilante inconsistenza sonora. E’ un velo increspato che lambisce i dubbi  di questo istante. Trapassa le carni. Senza dolere. E mi attenebra di neurale vaghezza.