Corrono al bagno

Attraverso un eterno consesso. Mi alzo sfinito fra uomini vecchi. Corrono al bagno. Devono sfogare la prostata. Mi guardo consumato, e rifletto sulla mia stessa decadenza. I capelli si diradano, l’antico vigore si assopisce. Ho perso gli occhi su lastre di vetro riflesso. Ho consumato anni accumulando sapere. E oggi avverto, insostenibile, il lento richiamo della terra. L’urlo dei vermi che divorano il sottosuolo. Io sono l’inaccettabile sensazione di avere semplicemente fortificato la tirannide. Ogni mio gesto di irriquieta ascesa sociale, ogni mia battaglia per un’intima sonnacchiosa giustizia non sono stati che vezzi narcisistici. Inefficaci parodie di una lotta disattesa.