La mia gola è secca

Ha racchiuso il seno in una risollevata stretta. Osserva il mio sguardo cadere incontrollato nella spaccatura violenta che reca sul petto. Esitazione e rabbia si fermano in una frase interrotta. La sua mente è lucida. La mia gola è secca. Teorizza l’assoluta conquista del mondo. E’ la voce cosciente di un popolo addormentato. Nasconde una bandiera rossa dietro occhi immobili. Svagatamente disperde il sapore di un’eco americana. Io sono il polmone malato di mio nonno. Attraverso l’oceano tenendola per un braccio. Rivedo il suo nome sul muro di Ellis Island. E la sogno invocare. La bellezza ingrata del mio Paese.