Ridevamo sconosciuti

Cibo messicano. Riso appomodorato, violentato di cipolla. Fagioli, misto intruglio di pece. Piccante e assassino. Si arrotola lungo lo stomaco rievocando immobile un marcio sapore di vino. Il cane leccava il suo padrone. Ridevamo sconosciuti. Occhi gelati asciugavano il buio. Immigrate succinte si abbandonavano a danze proibite. Le macerie vane della città sollevavano polvere spazzata dal sole. La decadenza locale coltiva il seme del futuro. Mi raccolgo attorno ai sacerdoti di un funerale ridicolo. Anime pulite e bellissime, con cui riscopro le radici che non ho percorso. Ho soffiato via secoli di solitudine. Il sonno mi accompagnerà nel nuovo mondo.