La paura è assordante

Cielo terso. Una palla d’argento rimbalza nel fumo. Il vento mi ha succhiato la nuca. Prima che il concerto inizi. Aspetto una febbre che non verrà. La paura è assordante. Brandelli gastrici risalgono l’esofago. I fari scompaiono dietro ruggine azzurra. Io sono una voce recisa. Il buio spezza una corda di chitarra. Occhi di gomma accerchiano lo spazio. Il volto di Raffaella si nasconde ancora nella folla. Una porta si è aperta. E’ un siero sporco di sabbia. E’ chiuso in un cappotto rosso. Esplode in una nota di violoncello. Una sirena riluce immobile. E io fuggo dal mio passato.