Cosa direbbe Nervi?

Intervenire sul Palazzo del Lavoro, a cinquant’anni di distanza, di per sé è interessante. Perché Torino non può permettere che una fortezza caschi a pezzi. La ristrutturazione del Palazzo a Vela di Italia ‘61 è un buon esempio. Ai cittadini andrebbe però fatto un discorso trasparente. Piazza Bengasi non sarà più una piazza, perché la riempiremo di case. A proposito, li indennizziamo quelli che ci abitano? La metro arrriverà in piazza Bengasi, ma ci impegnamo a collegarla al parcheggio di interscambio di Palazzo del Lavoro, che diventerà un centro commerciale con molti alberi e qualche spazio espositivo. Cosa direbbe Nervi?


  1. Alesssandro says:

    Pensavo la stessa cosa ieri. Lasciare il palazzo così è un abominio,farci un centro commerciale è soltanto la via più facile per recuperarlo ma non credo che Nervi sperasse questo quando l’ha disegnato.

    • Ciao @Alessandro,

      come sempre, in questi casi, vorrei poter sapere di più. Vorrei che a discutere della bontà del progetto fossero gli architetti e gli urbanisti, in modo da capirci qualcosa. Perché altrimenti finiamo sempre per spaccarci a metà fra chi è contro a tutto e chi è favorevole a tutto. Non se ci riusciremo mai, ma credo che il web sia il contesto giusto per farlo. Per ora, continuiamo a leggere :)

Leave a Reply

Switch to our mobile site