Servono ancora, le blogroll?
Tuesday, December 27th, 2011 - 01:23 - Maccheroni Elettronici
Servono ancora, le blogroll? Twitter le sta uccidendo. Non le usiamo più. Ciò che facciamo, infatti, è scorrere tre volte al giorno i tweet dei profili che riusciamo a seguire simultaneamente su Twitter. Per il resto, sono accessi furtivi ai pochi blog e siti web che consultiamo sempre, lasciandoli già aperti sulle versioni mobile dei nostri browser. Allora si aprono due problemi. Primo: le blogroll diventano claudicanti elenchi di ‘amici’, a patto che questi abbiano la paziente costanza di postare qualcosa ogni mese. Secondo: senza volerlo, finiamo per trascurare i blogger che scrivono cose belle, ma non sono su Twitter.
Non ho un profilo twitter, come non ho un profilo facebook, e di tutte le socialmenate alla fine tengo giusto un blog, discontinuo, umorale, senza pretese, senza la ricerca affannosa di followers, senza soprattutto che abbia qualche verità da svelare o coscienze da svegliare. Alla fine tengo il blog per me, perché mi è utile rileggermi. E’ l’unico motivo, ho scoperto. Poi sfoglio le blogroll che mi sono creato, di gente affine, o stimolante, o tutte e due. Ma nei blog il contatto è rarefatto, un commento, due al massimo da parte dello stesso utente, un discorso comincia e sta lì, e a un nuovo post tutto cade nel vuoto. Non molto costruttivo.
Twitter non lo conosco, ma mi pare ancor peggio, o forse non riesco a capirlo: pezzetti di frasi buttate lì, troppe voci su troppe cose, come i commenti su siti ultranoti: chi li legge davvero? Non credo mi basti, ma è la vecchiaia, immagino
Detto fra noi, non ho voglia di pormi più il problema (se mai me lo sono posto) di stare al passo coi tempi. I tempi saranno sempre più veloci di noi, e preferisco andare sempre al mio ritmo. E poi, fra non molto qualcosa ucciderà twitter. Se sarà rimpianto: è questa la domanda.
Un saluto.
Ciao @rouge,
mi fai venire a mente Erri De Luca, che in barba a Internet scrive il mattino presto su un quaderno a fogli bianchi, forse a righe ma non a quadretti – perché i quadretti gli ricordano le sbarre di una prigione – ed è felice così.
Probabilmente non è questione di età, ma soltanto di maturità. In questo, Internet è spietata: continuo a vedere anziani scrittori dalla penna assai ingenua. E giovani con la barba dolcemente bianca, come Roberto Saviano.
Ho finito per parlarti di due napoletani, molto diversi fra loro eppure inestinguibilmente belli. In ogni caso, sappi che io continuerò a bazzicare su Cronache Tauriniche, anche quando Twitter e Facebook saranno morti
Per quel che conta posso dirti che la nostra blogroll sembra diventata una specie di lapide commemorativa. Prima o poi dovrò specificare accanto a ogni nome quali siano attivi e quali scomparsi (temo preponderanti i secondi).
Non voglio nemmeno cancellare i nomi dei blog inattivi, è come conservare una memoria del caro “estinto”.
Anch’io non uso twetter, facebook lo ignoro volutamente, ormai sembra che tenere un blog stia diventando un hobby demodé, come collezionare farfalle (nonostante qualcuno in questi giorni si interroghi su possibilirinascimenti e rinascenze).
Ciao @rem,
l’argomento mi sembra molto interessante. Io ho appena ristrutturato la mia blogroll: sto dedicando queste ultime ore dell’anno a un completo restauro di Torino Anni ’10.
Ho deciso di ispirarmi al principio “viaggiare in seconda classe”, di cui – come sai bene – abbiamo discusso a lungo con Salvatore D’Agostino. Quindi, niente VIP perché ho altri canali per leggerli. Solo persone con cui sono entrato davvero in contatto, a condizione che continuino a postare qualcosa di tanto in tanto: una volta al mese mi sembra abbastanza per dire che un blog è ancora vivo.
Per il resto, credo che Facebook e Twitter stiano davvero cambiando il modo in cui usiamo i blog. Paradossalmente, questo è vero anche per chi preferisce non utilizzarli, o farlo poco. Cambiando le abitudini dei lettori, Facebook e Twitter finiscono per cambiare anche i blog e chi li scrive: è l’ecosistema dei media, non c’è nulla da fare. Devo dirti che questo dibattito sulla possibile rinascita dei blog mi fa un grande piacere: Facebook e Twitter, massificandosi, stanno assorbendo il mainstream televisivo. Usarli in modo selettivo per rimandare ad approfondimenti densi e argomentati sui blog mi sembra una buona prospettiva.
Anche perché passando dagli smartphone ai tablet lo spazio fisico per leggere testi più corposi e documentati aumenta. E di questo, credo, abbiamo ancora un maledetto bisogno