Archive for June, 2012

I mercati morderanno

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Mario Monti ha conseguito un importante successo diplomatico: non per l’Italia, ma per l’Europa. Il serpentone anti-spread ora esiste, almeno sulla carta. Ciò non significa che basterà: il fatto che il suo meccanismo di mantenimento non potrà attivarsi in modo automatico lo rende poco credibile, servirà ben altro. I mercati morderanno. Tuttavia, si è innescato un processo politico nuovo: all’asse Francia-Germania si sta sostituendo un asse Francia-Italia-Spagna. Ora resta da capire se Hollande, Monti e Rajoy riusciranno davvero a tenere Angela Merkel nell’angolo, sino a quando sarà chiaro a tutti che l’austerità senza crescita uccide il malato, fingendo di curarlo.


Superare la superficie

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Superare la superficie. Questa riflessione di Juan Carlos De Martin è stimolante. La crisi dei partiti è sistemica all’ignoranza dei coevi paradigmi di comunicazione. Sottolinearlo è un lucido esercizio per smascherare il gattopardismo dell’ideologia della Rete. Spingendo il ragionamento alle estreme conseguenze, ad un giovane che voglia fare politica non resterebbero che due strade: l’entrismo in un partito ingessato, con il limite di non poterlo cambiare; la costruzione di un partito ‘pirata’, con il limite di non coagulare consensi sufficienti. In questo paradosso si gioca il futuro. Agli altri il compito di edificare nicchie culturali che amplifichino le voci libere.


Uccide gratis

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Uccidere dovrebbe avere un prezzo. Un tempo si pagava con la paura, impugnando un’arma bianca. Poi vennero anni consumati in trincea, le baionette di fronte e i carabinieri alle spalle. E quando il moschetto lasciò il posto allo sten il nemico lo si guardava ancora in faccia. Eppure, la morte aveva cominciato a cadere dal cielo. Il duello si era spostato nell’aria, per tramutarsi in bombe sganciate nel vuoto. Oggi chi spara è sicuro di non correre rischi. Uccide gratis. C’è un solo modo per ristabilire un prezzo: identificarsi colle vittime. Per capire, bisogna immaginare di uccidere la propria città.

Daniele D'Antonio - Maybe In My Back Yard - No! Il Senso del Dissenso

->Daniele D’Antonio – MYMBY (2012)<-


La squadra cresce

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A due giorni dal pazzo debutto di #LunaFalò, @PaveseCesare ed io ci risvegliamo frastornati e un po’ ubriachi. Dal poco che riesco a vedere osservando Tweetbot, la riscrittura del primo capitolo della storia di Anguilla ha generato 47 versioni e 265 tweet, coinvolgendo 100 utenti. Il merito è di Cesare Pavese. A noi resta la responsabilità di tenere insieme l’energia ludica che ha cominciato ad affiorare su Twitter. Stiamo preparando alcune novità per aumentare la condivisione fra i partecipanti, non siamo soli. La squadra cresce: seguite @CecilieRusso. Nel frattempo, è bello vedere che su #LunaFalò ci sono anche i #TweetQueneau/màni.


Studiamolo

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In Paraguay è in corso un colpo di stato. Il destino di Fernando Lugo, presidente posto sotto empeachment per ragioni di ordine pubblico, ci riguarda più di quanto possiamo pensare. In primo luogo, perché la posizione che verrà assunta dagli Stati Uniti potrebbe segnare un secolo di relazioni internazionali in America Latina: se Barack Obama appoggiasse il colpo, lo farebbe contro i governi di Argentina, Brasile, Venezuela, Cile e Uruguay. In secondo luogo, perché uno scenario ‘paraguaiano’ potrebbe presto diventare plausibile in Europa: la sinistra prende il potere sulla base del malcontento popolare, ma il palazzo se lo riconquista. Studiamolo.


Uscire fuori

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A leggere le parole di Marco Stancati, che racconta un modo non convenzionale di riempire le aule universitarie, si percepisce la distanza che separa l’accademia dalla realtà. Nel suo racconto ci sono tutti i motivi per cui alcuni di noi, avvicinatisi impropriamemente a collaborazioni e docenze, a un certo punto hanno preferito imbandarsi. Uscire fuori. Fare parte per se stessi. Il paradosso sta tutto qui: nel dire ciò che andrebbe detto, ci si sente strani e diversi. Perché il palazzo resta chiuso in se stesso, combatte la sua battaglia di retroguardia. Ignora la società, aspettando la barbarie. Che lo distrugga.


Terre gaste

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Terre gaste. Le fotografie di Federico Botta, Fabrizio Esposito, Rosalia Filippetti, Gianni Fioccardi e Giulio Lapone, in mostra alla ex Manifattura Tabacchi di Regio Parco, riallacciano i fili di un discorso che per Torino è centrale. Attorno al fiume Stura, i meridionali si impadroniscono delle sponde e ne fanno orti abusivi. I rom vi si insediano senza regole, unico luogo dal quale non verrebbero cacciati. Gl immigrati dell’Est ne arricchiscono le baraccopoli. Gli africani spacciano la droga a Tossic Park. L’umanità rinasce dove la politica fallisce. Sono le Sette opere di misericordia dei fratelli De Serio. Lavoriamo per non nasconderle.

#Torino - Federico Botta (Heroes, 2011) - Terre Gaste / @GiuSci

->Federico Botta – Heroes (2011)<-