Posts Tagged ‘Cit Turin’

Ritrovate voi stessi

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Io condivido larga parte degli argomenti del Movimento No Tav. E ognuno, anche in televisione, è libero di esprimere la propria opinione. Ma apprezzo che il Tribunale di Torino stia ristabilendo un principio: le manifestazioni devono essere pacifiche. Questo è ancora più importante del Tav. Da quando si è cominciato a dire che le proteste pacifiche non servirebbero più, il movimento non è più in sintonia con la realtà. Lo si è visto a Torino, durante lo sciopero generale del 6 settembre scorso: anziché cercare di convincere i manifestanti, gli attivisti No Tav hanno finito per spaventarli. Ritrovate voi stessi.


Sono senza vergogna

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Gli applausi di Confindustria a Herald Espenhahn, l’amministratore delegato di Thyssen Italia, sono il segno della levatura morale di un’intera classe dirigente. Il problema è culturale, non politico. Gli industriali italiani non credono nella Giustizia. Fino a quando possono, la ignorano. Quando sono costretti a considerarla, la insultano. E’ contro un’insensata barbarie che  si batte il Capo dello Stato. Chi applaude un pregiudicato, chi accusa i magistrati di essere un cancro. Questo episodio deve farci pensare attentamente. E’ un triste preludio. Chi scelse il tiranno di oggi, presto ne vorrà un altro. Sono senza vergogna. Ma la Storia li giudicherà.


Sette anonimi chilometri

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Caro Presidente della Repubblica, sono un cittadino di Torino e mi vergogno. Se quanto leggo sulla Repubblica è vero, infatti, una strada che sarebbe dovuta costare attorno a 33 milioni di euro ne è costati, in realtà, 77. E’ pure corta. Sette anonimi chilometri. 44 milioni di euro, invece, sono tanti: ci si potrebbe coprire la città di piste ciclabili. La magistratura indaga e la mia indignazione resta. Vede, Presidente, se avessi un mantello di sette chilometri ce lo stenderei sopra, per fare in modo che la sua auto non si sporchi. La prego: il 19 marzo, non la percorra.


Le condanne sono un fatto

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Coloro che in buona fede non capiscono perché molti, in Val Susa e a Torino, si oppongono alla costruzione del TAV, dovrebbero andare lassù: a Venaus, a Chiomonte, a Susa. Dovrebbero parlare con le persone del posto e farsi raccontare come avvengono le gare d’appalto per l’assegnazione dei lavori. Le condanne sono un fatto. La verità si muove. I magistrati continueranno a fare il loro lavoro. Gli avvocati difensori anche. Il tempo costruirà memoria e poi racconterà questi anni, nel bene o nel male. Ora, invece, ognuno ha il dovere di chiedersi perché la fiducia dei cittadini vacilli, si perda.


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