Posts Tagged ‘Comune di Torino’

E’ dura, la trasparenza

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Per salvare l’Italia il Governo Monti ha trasformato i Comuni in cassieri dello Stato, usando l’IMU. Ieri sera Gianguido Passoni ha spiegato perché Torino è uscita dal Patto di Stabilità: difficile alzare le imposte, insufficiente tagliare la spesa, necessario vendere partecipazioni pubbliche. Meglio pagare le sanzioni, allora, pur di fare ciò che alla Grecia non è concesso: difendere gli investimenti, per sostenere la crescita. L’impegno è sincero. E’ dura, la trasparenza. Ora occorre spezzare le clientele che la fisiologia degli appalti pubblici determina, innovare il rapporto fra i cittadini e la pubblica amministrazione, garantire un forte controllo sui servizi privatizzati.


Anziché nel mattone

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Io non penso che introdurre una tassa di soggiorno sia la soluzione migliore per puntellare il bilancio del Comune. Colpire il turismo, ricevendo in contropartita 10 milioni di euro, potrebbe ferire a morte una industria nuova ma ancora troppo piccola. Se è vero che in città – come sostiene il Politecnico – ci sono circa centomila case sfitte, allora i soldi possiamo prenderli lì. Un euro al giorno per centomila appartamenti corrisponde a 36,5 milioni di euro all’anno. Ciò ostacolerebbe la speculazione edilizia dei nuovi alveari umani, spingendo i proprietari ad affittare le proprie case e, magari, ad investire nel lavoro. Anziché nel mattone.


Aiutiamo la Città

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A volte ciò che sogniamo diventa vero. Stasera ho guardato la solita auto parcheggiata abusivamente in un posto per disabili, e mi sono sentito impotente. Ho sempre voluto un mezzo per segnalare ciò che non va: rifiuti sversati, vandalismo impunito, dissesti stradali, verde deturpato, segnali abbattuti, affissioni clandestine. E’ bastato aprire la mia casella di posta per sapere che tutto questo esiste già: è una App per iPhone e Android, si chiama Decoro Urbano (WE DU!), e aspetta soltanto che cominciamo a usarla. Un solo obiettivo, ora: migliaia di segnalazioni su Torino. Aiutiamo la Città. La democrazia rinasce dal basso.


Valuteremo sempre i fatti

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Piero Fassino comincia con il piede giusto. La decisione di dimettersi dalla Camera dei Deputati fa onore alla sua responsabilità istituzionale. Trapela un filo di irritazione, dalle righe della sua lettera alla Stampa. Ma questa mi sembra soltanto una venatura caratteriale. Il sindaco di Torino dovrebbe compiacersi di essere stimolato dai media della Città. Sarà veramente così? Lo speriamo. L’augurio sincero, ora, è che il suo lavoro cominci presto. Ha promesso una Giunta Comunale giovane e composta al cinquanta per cento da donne. Per noi, che non lo abbiamo votato, questo sarebbe davvero un segnale importante. Valuteremo sempre i fatti.

->my stification – Il cielo è sempre più blu


O Torino, o Roma

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Piero Fassino ha fatto bene a festeggiare in Parlamento la sua vittoria, ma al di là dei toni – che non condivido – nel merito la Lega Nord ha ragione. O Torino, o Roma. Ora che è stato eletto sindaco, l’onorevole Fassino deve dimettersi da deputato. La sua candidatura fu imposta al Partito Democratico torinese dal vertice romano, e Fassino ora ha il dovere di dare un segno concreto del suo impegno per la città. Serve un ambasciatore di Torino a Montecitorio? Non può essere il nostro sindaco. Torino ha bisogno di attenzione. Noi aspettiamo la sua decisione con serenità.


Torino non è Detroit

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Gianguido Passoni coglie nel vero. Quando sottolinea il valore dei beni pubblici e del welfare. Quando parla di partecipazione, decentramento e trasparenza. Quando dice che bisogna fermare il cemento e le varianti del piano regolatore, perché non basta riempire i vuoti: bisogna farli rivivere. Quando dice che mobilità sostenibile significa limitare il traffico, allargare le isole pedonali; investire nella mobilità ciclabile, nel trasporto pubblico e nella mobilità di quartiere. Quando spiega che gli anziani sono tanti, e che per dare spazio ai giovani bisogna ridisegnare il welfare nel segno dell’equità sociale e fiscale. Sì, è così. Torino non è Detroit.


Non vedo un progetto

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Leggo tutta d’un fiato l’intervista a Piero Fassino su Nuova Società. Problemi e soluzioni: vediamoli in sintesi. 3 miliardi di disavanzo pubblico? Riorganizzare la macchina comunale, monetizzare le municipalizzate, realizzare una banca del tempo civico. Visione per il futuro? Un secondo museo del cinema. Circoscrizioni? Ridisegnare il loro rapporto con il Comune. Piano regolatore? Continuiamo con le varianti. Ex aree industriali? Costruiamo case. Inquinamento? Raccolta differenziata e imprese verdi. 20% di cittadini poveri? Volontariato. Ferita FIAT? Applicare l’accordo. Classe dirigente? Largo ai giovani. Non mi ritrovo, la rileggo. Al di là delle petizioni di principio, riconosco poche idee. Non vedo un progetto.