Posts Tagged ‘Mirafiori’

Sono una schiena rotta

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Sono una schiena rotta, piegata dalla noia. Stropiccio occhi densi di sabbia, allungo una gamba oltre gli sbadigli. Il naso si rompe di acido vento. L’eco ferma di una voce insignificante segna la quiete di una scrosciante immobilità domestica. Il bordo della città sonnecchia, una finta esplosione lo risveglia. Voci impaurite, bimbi sciupati di pianto. Nulla è accaduto, neppure le sirene arrivano. La secca abulia degli estremi confini ha rotto l’argine di un fiume invisibile. Non è più tempo di guerra, bisogna fingerla su uno schermo. Si corrode nell’immagine di una discarica di urla metalliche. Sembianze impaurite di vecchi studenti.


Si avvicina scosciando

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Una scatola di sardine rotola su pozze d’acqua. Si ferma tuonando un ridicolo clacson. Lunga chioma nera, rilucida e secca. Gonna corta, gambe fiere, sguardo altezzoso. Chiama un’amica dall’altro lato della strada. Si avvicina scosciando. Femmina bionda, alta delicatezza di carne. Ondeggia i seni in una camicia bianca. Si precipita dentro il minuscolo ammasso di metallo. Si preparano a lasciare per poche ore la periferia. I palazzi popolari. I vecchi stanchi. I giovani inconclusi. Ostentano una ricchezza che non hanno. Nascondono una ricercata ignoranza. Cacciano gonzi dalle tasche piene. Vinceranno, perderanno o si faranno sfruttare. Prima di sprofondare nella povertà.


Viva la democrazia

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I referendum alla FIAT di Mirafiori e Pomigliano, secondo alcuni, erano casi a sé stanti. Anche per questo, dicevano, era opportuno votare sì. Ebbene, oggi chi lo affermava viene clamorosamente smentito. La vertenza in corso alla ex Bertone dimostra, invece, che quei due referendum finiranno per ridefinire i rapporti di forza fra capitale e lavoro nell’intero settore, se non nell’intero sistema industriale del Paese. Per quanto la battaglia sia difficile, la FIOM fa bene a resistere. Ciò, infatti, non farà che evidenziare il principale limite di quei referendum: l’estromissione dalle fabbriche del sindacato più rappresentativo dei lavoratori. Viva la democrazia.


Mancano solo i capitali

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Le parole di Giorgio Airaudo non sono una provocazione. E’ sensato chiedere agli stranieri di produrre auto a Torino. Se il mercato vale per chi offre salario, non si vede perché non dovrebbe valere per chi offre lavoro. Da anni chiediamo ai fornitori di FIAT di diversificare il portafoglio clienti. Lo spazio c’è, le competenze e la manodopera anche. Mancano solo i capitali. Come sempre. Allora? Chissà che tedeschi, francesi o giapponesi non riescano a fare prodotti innovativi e di qualità rispettando i diritti delle persone, visto che gli italiani paiono non riuscirci più. Poi non dite che siamo comunisti.


Guardateci in faccia

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Le idee camminano sulle gambe delle persone. Ieri le pietre che muovono da Porta Susa a Piazza Castello non tenevano insieme solo i bellissimi operai di Mirafiori. Erano le fondamenta di un muro umano. Popolo, opinione pubblica. Uniti per dire che i diritti sono il pressupposto del lavoro, non una beneficienza del passato. Lo sciopero dei metalmeccanici è stata una festa emozionante. Il segno del risveglio civile di Torino. A chi ha dipinto la FIOM come un covo di nostalgici invecchiati si può dire una cosa sola. Guardateci in faccia. Imparate a sorridere. Noi siamo il futuro di questa città.


Trapassa le carni

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Incedono passi ripetuti sul suolo invisibile. Lasciano appena percepire figure corrotte dallo stesso perverso desiderio di andare senza spostarsi. E tu sei un frammento di terra. Un segno che riluce inerme sotto una coltre di fumo. Non si perdono nel rumore i tuoi occhi. Attraversano il vuoto cercando un’oscurità rivelatrice di affascinata bellezza. Sei la consacrazione morente e desolata di ogni volontà. Si nasconde sulla tua pelle un dolce torpore di movimento. Come una sfuggente e sibilante inconsistenza sonora. E’ un velo increspato che lambisce i dubbi  di questo istante. Trapassa le carni. Senza dolere. E mi attenebra di neurale vaghezza.


Ora non avrete più alibi

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Come vi sentite, ora che credete di aver vinto? Gli operai di Mirafiori hanno votato con le mani legate, sapendo di rischiare tutto. Eppure, quarantasei su cento hanno trovato comunque il coraggio di dire no. E’ un numero gigantesco, perché è l’urlo di Davide contro Golia. Governi, partiti, sindacati, giornali, televisioni. Non mancava nulla al fronte del sì. Ma non ha trionfato. La coscienza operaia e borghese della città si è ribellata al sopruso. Avete fatto di Torino la Metropolis del XXI secolo. Ora non avrete più alibi. Imparerete che non si crea ricchezza senza libertà. E ve lo dimostreremo pacificamente.

Fabrizio Zanelli - FIAT->Fabrizio Zanelli – FIAT<-