Posts Tagged ‘Piazza Palazzo di Città’

E’ questa la Sinistra

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La Cassa Integrazione, concepita così, non serve più. E sono particolarmente contento che a dirlo sia Luciano Gallino. Il professore propone di sostituirla con il reddito di mantenimento. E’ la strada giusta. Perché ci impedisce di tenere in piedi aziende decotte e taglia alla radice il ricatto generazionale degli stage. Ora viene il bello: implementare la sua proposta. Se lo avessimo fatto prima della crisi, oggi non avremmo una finta compagnia aerea di bandiera, insieme ad altri cadaveri industriali che galleggiano nel buio. Torino deve muoversi per prima. Perché l’obiettivo è fare crescere i settori nuovi. E’ questa la Sinistra.


Torino non è Berlino

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Torino non è Berlino. Il confronto fra le nostre elezioni di maggio e quelle berlinesi di ieri mette impietosamente a nudo le differenze. Nella città europea in cui ogni giovane vorrebbe vivere, il sindaco socialdemocratico e omosessuale Klaus Wowereit vince le elezioni col 29,5%, incalzato a sinistra da Verdi (18%), Linke (11,9%) e Pirati (8,9%). A Torino, a dispetto dei suoi centomila studenti, il sindaco democratico Piero Fassino governa la città sorretto a destra dai Moderati, con l’appoggio ininfluente di SEL e IDV e l’opposizione del Movimento Cinque Stelle. Quale è il nostro progetto di città?


Perché non resti un sogno

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Il successo del bike sharing a Torino dimostra che la città è pronta. In prospettiva, ci sono tutte le condizioni per pedonalizzare l’attuale Zona a Traffico Limitato, all’interno del perimetro delle vecchie mura sabaude: Vittorio Emanuele II, Cairoli, San Maurizio, Regina Margherita, Principe Eugenio, San Martino, Bolzano. Accesso in auto consentito solo a residenti, mezzi pubblici, taxi, mezzi di soccorso, auto elettriche e veicoli commerciali per effettivo carico e scarico merci. Certo, bisognerebbe riconvertire o ritracciare un paio di parcheggi sotterranei, Valdo Fusi e San Carlo. Faremmo invidia a tutta l’Italia. Ma perché non resti un sogno, è necessario volerlo.

ChrisGoldNY - Woman with Bicycle, Torino

->ChrisGoldNY – Woman with Bicycle, Torino<-


Ikea o non Ikea

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Raccolgo volentieri l’invito di Fabio Balocco a sostenere l’appello “Salviamo il Paesaggio“, lanciato dal movimento Stop al Consumo di Territorio. L’idea è semplice: chiedere a tutti i comuni di censire attentamente gli edifici non utilizzati, in modo che si costruisca solo quando serve. L’Italia vomita ovunque di costruzioni inutili. Per Torino il problema è cruciale, perché le duecento e più varianti al Piano Regolatore della Città potrebbero farci soffocare di cemento. Ikea o non Ikea. Io credo che ogni singolo progetto vada valutato in modo indipendente, nelle sue specificità. Ma non possiamo ignorare che il territorio è una risorsa scarsa.


Aiutiamo la Città

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A volte ciò che sogniamo diventa vero. Stasera ho guardato la solita auto parcheggiata abusivamente in un posto per disabili, e mi sono sentito impotente. Ho sempre voluto un mezzo per segnalare ciò che non va: rifiuti sversati, vandalismo impunito, dissesti stradali, verde deturpato, segnali abbattuti, affissioni clandestine. E’ bastato aprire la mia casella di posta per sapere che tutto questo esiste già: è una App per iPhone e Android, si chiama Decoro Urbano (WE DU!), e aspetta soltanto che cominciamo a usarla. Un solo obiettivo, ora: migliaia di segnalazioni su Torino. Aiutiamo la Città. La democrazia rinasce dal basso.


Tre cose per l’Italia

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Approvazione della manovra economica straordinaria. Dimissioni del Governo Berlusconi. Nuovo Governo di Unità Nazionale sotto la guida di un tecnico che goda della stima degli altri Paesi.  Tre cose per l’Italia.  Basterebbero queste. Guardo la città e il Paese spogliarsi. E resto nudo con le parole di Gramsci cucite addosso: il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà. Mentre gli speculatori si leccano le dita e gli sprovveduti partono per il mare, a noi resta il compito di tenere i nervi saldi. E’ l’occasione per impegnarsi, lavorare meglio, innovare. Dobbiamo rimboccarci le maniche. E a Torino lo sappiamo, come si fa.


Valuteremo sempre i fatti

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Piero Fassino comincia con il piede giusto. La decisione di dimettersi dalla Camera dei Deputati fa onore alla sua responsabilità istituzionale. Trapela un filo di irritazione, dalle righe della sua lettera alla Stampa. Ma questa mi sembra soltanto una venatura caratteriale. Il sindaco di Torino dovrebbe compiacersi di essere stimolato dai media della Città. Sarà veramente così? Lo speriamo. L’augurio sincero, ora, è che il suo lavoro cominci presto. Ha promesso una Giunta Comunale giovane e composta al cinquanta per cento da donne. Per noi, che non lo abbiamo votato, questo sarebbe davvero un segnale importante. Valuteremo sempre i fatti.

->my stification – Il cielo è sempre più blu<-


O Torino, o Roma

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Piero Fassino ha fatto bene a festeggiare in Parlamento la sua vittoria, ma al di là dei toni – che non condivido – nel merito la Lega Nord ha ragione. O Torino, o Roma. Ora che è stato eletto sindaco, l’onorevole Fassino deve dimettersi da deputato. La sua candidatura fu imposta al Partito Democratico torinese dal vertice romano, e Fassino ora ha il dovere di dare un segno concreto del suo impegno per la città. Serve un ambasciatore di Torino a Montecitorio? Non può essere il nostro sindaco. Torino ha bisogno di attenzione. Noi aspettiamo la sua decisione con serenità.


Torino è scomparsa

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Torino è scomparsa. Nella campagna elettorale per scegliere il nuovo sindaco non si discute di nulla. Fassino, Coppola e Musy non affrontano le questioni chiave per lo sviluppo della città, riproposte con limpidezza ieri da Luciano Gallino (*): innovazione, beni pubblici, urbanistica. Il PD ha perso il rettore del Politecnico, Francesco Profumo; tramontata la possibilità di candidare Giorgio Airaudo, IDV e SEL non hanno saputo trovare un proprio candidato. Juri Bossuto combatte soltanto una battaglia di retroguardia. E’ difficile non dare ragione a Marco Travaglio: al primo turno l’unico voto possibile è per Vittorio Bertola, il candidato del Movimento 5 Stelle.

(*) Luciano Gallino, “Lettera al candidato Sindaco”, la Repubblica – Torino, mercoledì 11 maggio 2011, pp. I e V (editoriale non pubblicato online)


A Giusy La Ganga

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Una risposta. A Giusy La Ganga. “‘Più volte ho fatto il bilancio della mia vita. E tutte le volte sono arrivato a questa conclusione: se per un prodigio della sorte mi fosse dato di ricominciare da capo, prenderei la stessa strada che presi, ventenne, nella mia Savona, e la percorrerei con la fede, la volontà e l’animo di allora, pur sapendo di doverne pagare il prezzo, lo stesso prezzo che ho pagato. Così, giunto al termine della giornata, mi volgo a guardare la strada che ho percorso e mi sembra di avere speso bene la mia vita.’” Cordialmente, Sandro Pertini*.

*Faggi, Vico (a cura di), Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni, Milano, Mondadori, 1970 (1974, p. 354).


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